1 editore italiano su 10 si è occupato di audiobook nel 2016. Il settore non è mai stato così vivo: gli audiolibri saranno “The Next Big Thing” della nostra editoria?
L’ultima indagine ISTAT sulla lettura e produzione di libri in Italia ha fatto emergere un dato interessante anche per quanto riguarda il mercato degli audiolibri.
Come abbiamo detto più volte il 2016 e il 2017 sono stati anni di crescita enorme per il settore in Italia: Audbile ha fatto investimenti pesanti in contenuti e in comunicazione, si sono moltiplicati gli editori specializzati e le piattaforme, sempre più editori generalisti hanno scelto di pubblicare anche in formato audio.
L’audiolibro piace soprattutto ai grandi editori
Se si confrontano i dati relativi alla produzione nel 2016 di audiobook in formato digitale (che ormai è in assoluto il formato di riferimento) si nota che complessivamente il 10.7% degli editori italiani nel 2016 si è occupato di audiolibri.
Il 3.3% lo ha fatto direttamente, il 2.5% ha collaborato con piattaforme specializzate nella distribuzione di audiolibri, mentre il 4.9% ha prodotto o ha collaborato direttamente con piattaforme online per la lettura in streaming di libri in catalogo.
Sono soprattutto i grandi editori ad interessarsi di audiolibri, come emerge dalla tabella elaborata dal rapporto ISTAT:
The Next Big Thing dell’editoria italiana?
È verosimile immaginare che il dato sia cresciuto nel corso del 2017 visto che, per quanto riguarda LA CASE Books, il digital publisher responsabile anche di Editoria Digitale Magainze, il fatturato relativo al mercato italiano italiano degli audiolibri è decuplicato nel corso del 2017, segno che l’impatto di Audible ha fatto davvero svoltare il settore.
E infatti l’audiobook è al centro di un fermento editoriale assolutamente inedito per l’Italia tanto che da più parti si è convinti che gli audiolibri saranno “The Next Bing Thing” della nostra editoria.