Editoria a picco, crolla il mercato del libro

Presentato dall’AIE il rapporto sull’editoria: la crisi Covid-19 potrebbe aver dato il colpo di grazia a un settore in profonda crisi strutturale (e che invocava aiuti di Stato anche quando andava bene).

Per il mercato editoriale la crisi legata al Covid-19 rischia di assestare un vero e proprio colpo di grazia a un settore in profonda crisi strutturale. La tradizionale ricerca sull’editoria italiana realizzata dall’AIE (Associazione Italiana Editori) in collaborazione con Nielsen e IE-Informazioni, di solito presentata durante il Salone del Libro di Torino, quest’anno mostra numeri impietosi.

I numeri

La crisi, com’è facile intuire, è dovuta soprattutto al tracollo di marzo e aprile. E questo dopo un 2019 che aveva fatto registrare numeri positivi (+4,9% a valore e +3,3% come numero di copie rispetto all’anno precedente).

Nei primi mesi del 2020 il mercato dell’editoria di varia (fiction e non fiction) ha perso il 19.9% rispetto al 2020, con 362,6 milioni di vendite contro le 452,9 dell’anno precedente: una perdita netta di 90,3 milioni. Complessivamente la perdita sale a circa 134 milioni di euro se si sommano anche cartolibrerie, vendite dirette, fiere, librerie specialistiche e universitarie. Calano anche le copie: -8 milioni nei primi quattro mesi del 2020.

Tiene il settore dei ragazzi che perde “soltanto” il 16.2%, così come la non fiction specialistica che perde l’11.3%. Crollano fiction (-22.9%) e non fiction generale (-23.4%).

Ha pesato tantissimo anche lo stop forzato alle tante novità previste dagli editori che a causa della crisi hanno preferito rinviare le nuove uscite a data da destinarsi. Dal 16 marzo fino al 3 maggio, il calo delle novità è stato pari al 66,3%, ma se andiamo a vedere i numeri relativi agli editori distribuiti a livello nazionale la perdita è del 91,1%.

Digitale e eCommerce volano

Come avevamo raccontato nelle scorse settimane il digitale è cresciuto molto durante i mesi del lockdown, ma non basta. Per quanto riguarda i titoli pubblicati in eBook si parla di un +22.3% per le novità lanciate sul mercato dagli editori. Per quanto riguarda il fatturato invece l’AIE non fornisce alcun dato relativo a ebook o audiolibri.

L’ecommerce ha fatto registrare numeri record, con gli store online che raggiungono il 47% delle vendite di libri di varia, contro il 26,7% dell’anno precedente. Le librerie passano da 66,2% al 45,0%, stabile la Gdo al 7,3% (dal 9 marzo al 12 aprile le librerie hanno perso complessivamente l’85% del fatturato).

I dati sulle abitudini di consumo e di lettura degli italiani, infine, mostrano dei cambiamenti dovuti alla crisi Covid-19 che potrebbero diventare abitudini a lungo termine: nel 2019 il 16% dei frequentatori delle librerie a conduzione familiare acquistava solo o prevalentemente presso questi rivenditori; nel 2020 questa percentuale è scesa al 4%. Per quanto riguarda le librerie di catena, la stessa percentuale passa dal 40% al 29%.

Al contrario, prima della crisi il 18% di chi acquistava sugli store online lo faceva solo su quel canale: adesso questa percentuale è passata al 42%. Se prima della crisi il 59% dei lettori acquistava sulla base di segnalazioni su blog, siti dedicati o social network, adesso quella percentuale è passata al 64%

Le dichiarazioni di Levi

Queste le dichiarazioni di Franco Levi, il presidente dell’AIE, che come sempre (anzi, più del solito) ha invocato aiuti di Stato a più non posso:

Siamo di fronte a una crisi epocale. La perdita di reddito delle famiglie conseguente alla caduta del Pil, -8% annuo secondo le stime del governo, porterà a una riorganizzazione della spesa di cui vediamo già oggi i segnali e che, se non contrastata attraverso un forte sostegno alla domanda, potrebbe avere un impatto drammatico sul nostro settore con forti ricadute sull’occupazione. Sommando gli effetti del lockdown con la caduta della domanda nella seconda parte dell’anno, temiamo che l’intero mercato del libro (fiction, saggistica, ma anche libri scolastici, universitari e professionali più la vendita dei diritti) possa chiudere il 2020 con un pesantissimo calo di fatturato quantificabile tra i 650 e i 900 milioni rispetto ai 3,2 miliardi complessivi del 2019. Non si esce da questa crisi senza una forte presa di consapevolezza da parte di istituzioni e operatori. La partita non è chiusa: sia pure nelle difficoltà, le imprese stanno reagendo e un forte sostegno alla domanda, tramite bonus alle famiglie e acquisti delle biblioteche, può ancora avere significativi effetti. Se faremo presto.

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