Pearson ha annunciato la sua strategia di uscita dal cartaceo

Pearson, il più grande gruppo editoriale mondiale, è entrato nella fase “digital first”: nei prossimi anni i libri cartacei saranno eliminati.

Con i suoi 5.077 miliardi di fatturato nel 2018, Pearson è il primo gruppo editoriale al mondo. Non può dunque lasciare indifferenti l’annuncio dell’inizio della “phase out print textbooks”, come scrive la BBC.

Specializzata nella scolastica, Pearson ha infatti annunciato di aver iniziato un percorso di graduale eliminazione dei libri cartacei dal suo catalogo in vista di una completa e totale digitalizzazione di tutti suoi asset.

I testi cartacei infatti verranno aggiornati sempre con minor frequenza, al contrario delle edizioni digitali che invece saranno sempre aggiornate. L’obiettivo della Pearson è quello di far sì che gli studenti si spostino sempre di più sul digitale.

Svolta digitale

John Fallon, CFO della Pearson, ha dichiarato alla BBC che il gruppo è arrivata ad una vera e propria svolta:

Le vendite digitali ormai rappresentano più della metà del nostro fatturato quindi, come già succede in altri settori (la musica o i giornali), abbiamo deciso che anche per noi è arrivato il momento di cambiare il modo in cui creiamo i nostri prodotti.

Una delle criticità del business della Pearson è che gli studenti scelgono sempre più spesso di acquistare o di prendere in prestito libri usati, ecco perché il gruppo editoriale non aggiornerà più i suoi testi cartacei ogni tre anni, modello che è stato la prassi nel settore della scolastica negli ultimi 40 anni.

Tradotto in numeri significa che nel 2020 Pearson aggiornerà 100 dei suoi volumi cartacei e non 500 come ha fatto quest’anno.

Uno dei punti chiava di questa svolta digitale sarà la possibilità di offrire agli studenti diverse modalità di interazione: un ambiente digitale infatti consente un maggior livello di interazione e condivisione, due elementi che secondo Fallon sono fondamentali per l’apprendimento.

Per questo gli aggiornamenti del catalogo digitale conterranno video e contenuti multimediali che potranno fornire feedback diretti agli studenti. La nuova strategia industriale di Pearson partirà dagli USA per poi estendersi alla Gran Bretagna e successivamente agli altri mercati.

Lo scenario economico

Da parte degli autori cresce però il disagio di fronte a uno scenario che sembra avvicinarsi sempre di più a quello che hanno vissuto altri mondi editoriali, come ad esempio la musica.

Pearson infatti sta implementando sempre di più sistemi di vendita in abbonamento del suo catalogo digitale, proprio come accade nella musica o nel cinema con i vari modelli di streaming, e questo potrebbe comportare un calo progressivo delle entrate per gli autori.

Nel primo trimestre del 2019 Pearson ha registrato un +2% nel fatturato dopo anni di cali continui (5.077 miliardi di euro nel 2017, 5.312 miliardi del 2016 e 6.072 miliardi del 2015), anche se stime interne parlano di un probabile -5% del fatturato nel mercato statunitense a fine 2019.

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