Audiolibri, il 74% degli ascoltatori preferisce lo smartphone

Lo smartphone è il device preferito da chi ascolta audiolibri. Vediamo i trend internazionali di un settore che continua a crescere.

Gli audiolibri sono il segmento in più rapida crescita del mondo editoriale, crescita che sembra non accennare a rallentare.

Vediamo una serie di numeri relativi al mercato internazionale e quelli che sembrano essere i trend più significativi del settore.

IL MERCATO USA

Gli USA sono attualmente il Paese al primo posto per quanto riguarda il fatturato del reparto audiobook che, nel 2017, ha raggiunto la cifra record di 2.5 miliardi di dollari nei soli Stati Uniti.

Attualmente il mercato americano vede circa 375.000 titoli disponibili, con una produzione che però nel 2018 ha registrato ben 46.000 novità, ovvero più del 10% dell’intero catalogo esistente.

Michale Kozlowski su Goodereader sottolinea alcuni dei dati più significativi di un settore in continua espansione: il 54% di chi ascolta audiolibri ha meno di 45 anni e il 74% degli utenti preferisce lo smartphone come device di riferimento per l’ascolto di audiolibri.

In maniera indiretta anche il mercato inglese dell’audiolibro ha beneficiato dell’enorme produzione di titoli in inglese pubblicati negli USA, dato che ormai si sta parlando di un settore quasi esclusivamente digitale in cui la distribuzione è di fatto worldwide.

I TREND DEL SETTORE

Il mercato europeo dell’audiolibro è sempre più glocal: sono nate le divisioni locali dei grandi player internazionali e, soprattutto, nascono e crescono anche le realtà locali che producono audiolibri.

In Cina si sta assistendo ad uno spostamento verso i contenuti a pagamento, vera e propria rivoluzione che potrebbe avere ripercussioni enormi sull’intero mercato editoriale.

L’audio sembra destinato a diventare il campo di guerra di tutti i grandi player del mondo digitale, come dimostra lo sviluppo dei vari Alexa di Amazon, Google Home e Homepod di Apple.

Come abbiamo ricordato in precedenza infine il settore audio è ormai prevalentemente digitale: le grandi piattaforme hanno preso il posto delle librerie e, proprio come le librerie, offrono assistenza, contenuti e consigli ai loro utenti.

A differenza delle tradizionali librerie però le principali piattaforme di distribuzione sono anche editori e creatori di contenuti, creando una situazione liquida in cui il distributore è anche l’editore con tutte le conseguenze del caso.

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