Si è tenuta ieri a Milano la IX edizione dell’eCommerce Forum. Un momento importante per confrontarsi tra addetti ai lavori e per fare il punto sullo stato dell’ecommerce italiano anche per quanto riguarda l’editoria.
La IX edizione dell’eCommerce Forum di Milano è stata senza dubbio molto positiva: tantissimi addetti ai lavori, tanti workshop e conferenze di livello. Un appuntamento ormai imperdibile per chi lavora nel mondo dell’eCommerce ma anche del marketing.
Iniziamo con un’affermazione che secondo me sintetizza quello che è diventato ormai l’eCommerce: oggi non ha più senso parlare di eCommerce, esiste soltanto il commerce. Inutile dire che sono d’accordissimo con questa affermazione e sono convinto che se non si ragiona in termini di commerce non si va da nessuna parte.
Questo aspetto peraltro è ancora più forte per un settore come quello editoriale per cui l’obiettivo deve essere quello di vendere copie, non importa che si tratta di ebook, libri venduti nelle librerie o libri venduti negli store online. Per questo motivo il marketing deve tener conto di tutti questi aspetti e ragionare esclusivamente in termini di vendita, poco importa che sia digitale, online o in libreria.
Ma passiamo ai dati concreti, ai numeri che più di ogni altra cosa fotografano lo stato dell’ecommerce in Italia: il fatturato complessivo dell’ecommerce italiano nel 2013 ha superato i 22 miliardi di euro (per la precisione 22.337.275.000 euro).
Il dato che deve far riflettere è quello legato all’editoria, che vale appena l’1.9% del fatturato globale. E attenzione che con il termine “editoria” si intende home video, libri, musica, software, informazione. Se quindi ci concentriamo soltanto sull’editoria pura (libri e informazione) stiamo davvero parlando di niente, di numeri bassissimi.
Questo dato peraltro è perfettamente in linea con il dato offline, chiamiamolo così. L’editoria italiana è una formica in mezzo ai giganti e anche in rete il trend è confermato. Il mondo editoriale però è talmente chiuso su se stesso che sembra non rendersi conto di mondo in cui è sempre meno influente.
Il dato che fa ben sperare è che per il 2014 è previsto un aumento del 5% per quanto riguarda il mercato editoriale, numero che comunque resa comunque il più basso in assoluto rispetto alle previsioni per gli altri settori.
Questi dati dovrebbero far capire che se non cambia la mentalità industriale editoriale, se non cambiano le strategie di marketing, se non cambiano gli asset decisionali al vertice dei grandi gruppi editoriali, il mondo del “libro” è destinato a diventare sempre più marginale e ininfluente, digitale o meno.
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[…] crescita rispetto all’anno scorso, quando l’editoria valeva l’1,9% dell’ecommerce globale, ma parliamo appunto di numeri molto bassi che confermano come l’editoria in Italia […]