E soprattutto: a chi?
Autori. Certamente ai non pubblicati, è cosa ovvia. Mai, o quasi mai, agli autori “top list” quelli che ricevono ancora anticipi, spesso principeschi, e che hanno contratti ben blindati con agenti ed editori.
C’è qualche rarissima eccezione, ma qui il modello tradizionale ancora tiene; non è affatto certo che tenga per sempre, ma vedo, per i prossimi anni, emergere al massimo altre eccezioni, non un cambio di regola.
Il discorso è diverso per gli autori “mid list”, per capirci quelli che percepivano anticipi ragionevoli e godevano di prime battute in libreria dalle 4.000/5.000 copie alle 20.000: ora, questi autori, che sono tanti, vedono anticipi sempre più piccoli e le prime tirature si aggirano sulle 3.000 copie.
Sono autori che campano sempre meno bene del proprio lavoro e che spesso scrivono storie di qualità altissima; è un patrimonio che la crisi attuale ha reso estremamente vulnerabile. Per questi autori e al netto di ritrosie di varia natura, il self publishing è una grande opportunità.