Audiolibri, i numeri del mercato italiano

Audiolibri, i numeri del mercato italiano nel White Paper della Buchmesse pubblicato in collaborazione con DosDoce.

È stato pubblicato il White Paper della Buchmesse di Francoforte con l’Audiobook Global Growth Report realizzato in collaborazione con DosDoce. Abbiamo già parlato della situazione globale dell’audio entertainment, concentriamoci adesso sui numeri relativi al mercato dell’audiolibro in Italia che, da diversi anni a questa parte, sta registrando un fermento senza precedenti.

Un mercato ancora piccolo

Il mercato italiano degli audiolibri è uno dei più piccoli rispetto alle altre lingue analizzate nel White Paper che si occupa anche di mercato di lingua inglese, tedesca, francese, spagnola e portoghese.

Ci sono meno di 20.000 audiolibri in italiano appartenenti a più di 100 case editrici che pubblicano contenuti audio in questa lingua con quasi tutti i più importanti editori italiani che hanno iniziato a pubblicare anche audiolibri. Nonostante gli investimenti i numeri sono ancora bassi con meno di 1.000 nuovi audiolibri all’anno, un tasso di produzione molto basso per pensare di aumentare le dimensioni dell’industria audio come ai livelli dei mercati più sviluppati.

In Italia, il mercato editoriale in formato digitale (che include ebook e audiolibri) è cresciuto da 388 milioni di euro nel 2019 a quasi 500 milioni di euro nel 2024, una crescita a due cifre all’anno.

Gli audiolibri hanno registrato una crescita importante, soprattutto attraverso le piattaforme di abbonamento che sono aumentate di quasi il 200%, ovvero da 9 milioni di euro nel 2019 a oltre 25 milioni di euro di ricavi in ​​soli 5 anni.

I principali attori del settore audio che operano nel mercato italiano sono Audible, Storytel, Google, Kobo Books e Apple. Il potenziale ingresso di Spotify nel mercato italiano potrebbe intensificare la concorrenza e l’innovazione, potenzialmente alterando i modelli di business e le abitudini di consumo esistenti.

Un mercato in continua crescita

La passione degli italiani per gli audiolibri continua a crescere nel 2024: oltre 11 milioni di persone hanno ascoltato audiolibri, segnando un +4% rispetto al 2023 e un aumento del 22% rispetto a quattro anni fa.

Gli ascoltatori più assidui sono giovani maschi nella fascia di età 25-34, forti utilizzatori di servizi Internet con più di 4 ore al giorno trascorse in rete, e provenienti per lo più dalle regioni del Sud Italia.

La lingua preferita per l’ascolto è principalmente l’italiano (98%), seguito da inglese e spagnolo. Come nel mercato francese e in quello spagnolo, tutti gli editori italiani consultati da DosDoce per la redazione del White Paper hanno indicato che oltre due terzi dei loro ricavi audio provengono da piattaforme di abbonamento. Ma se si aggiungono i dati forniti da Bookwire, emergono nuove interpretazioni del comportamento del mercato italiano che arricchiscono questo rapporto.

Per l’italiano esiste un mercato al di fuori dell’Italia

Il 30,84% degli audiolibri italiani viene acquistato fuori dall’Italia. Si tratta di una cifra piuttosto elevata, considerando che la lingua è parlata da meno di 65 milioni di persone nel mondo.

Secondo i dati forniti da Bookwire, il 69,16% delle vendite di audiolibri italiani avviene nel Paese di origine, mentre il 10,46% degli ascolti avviene in Germania e il 6,39% in Svizzera. Considerando che il catalogo di audiolibri in questa lingua non supera i 20.000 titoli, i dati indicano che esiste una domanda insoddisfatta di contenuti audio in italiano dato che ci sono vendite in tutto il mondo: 3,19% negli Stati Uniti; 2,41% in Australia; 1,66% in Austria e 1,17% nel Regno Unito.

Audiolibri, i numeri del mercato italiano nel White Paper della Buchmesse pubblicato in collaborazione con DosDoce.
Screenshot

Gli editori e le piattaforme di streaming dovrebbero produrre più contenuti audio in italiano e distribuirli in tutto il mondo.

Inoltre, in quei mercati in cui il formato audiolibro è appena sbarcato, come i mercati arabi e italiani, le vendite unitarie diventano un canale rilevante per molti utenti che stanno sperimentando gli audiolibri per la prima volta.

In altre parole, questi utenti stanno imparando ad ascoltare un audiolibro. Il loro livello di consumo è ancora basso, forse uno o due audiolibri all’anno, quindi il modello di abbonamento non è ancora conveniente per loro, mentre l’acquisto unitario permette di sviluppare il piacere dell’ascolto fino a quando non si appassioneranno al formato per passare una piattaforma di streaming.

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