Polemiche digitali italiane: Mondadori non rinnova il contratto con Ultima Books

Polemiche digitali italiane: Mondadori non rinnova il contratto con UltimaBooks. Come stanno veramente le cose?

Dal 1° gennaio 2014 tutti gli ebook del Gruppo Mondadori (Edizioni Mondadori. Giulio Einaudi Editore, Sperling & Kupfer, Piemme, Harlequin e Electa Mondadori) non sono più disponibili su Ultima Books , il comunicato ufficiale è disponibile nel blog di Ultima Books).

Polemiche digitali italiane: Mondadori non rinnova il contratto con Ultima Books

Senza dubbio un situazione non piacevole per Ultima Books che da anni investe molto per diventare il punto di riferimento italiano per quanto riguarda gli ebook. A quanto pare Mondadori non ha dato nessuna spiegazione, ha semplicemente inviato una lettera di disdetta il 20 dicembre e buonanotte.

Mondadori dunque si è limitata a non rinnovare il suo contratto, cosa più che lecita e che non dovrebbe creare nessun problema. Però c’è un però, perché quella di Mondadori è senza dubbio una mossa che lascia perplessi.

Proviamo dunque a fare delle ipotesi per cercare di capire come possono essere andate davvero le cose. Naturalmente quelle che seguono solo semplici ipotesi, pure speculazioni.

Una spiegazione potrebbe essere che Mondadori si sia resa conto che le vendite  su Ultima Books sono molto basse e che, di conseguenza, per il colosso di Segrate il gioco non vale la candela.

Se il ragionamento fosse davvero questo però Mondadori dovrebbe ritirare i suoi ebook da tutti gli store italiani dato che il mercato, oggi come oggi, lo fanno solo Amazon e Apple: Kindle Store e iBookstore valgono un cifra che si aggira intorno all’80% del mercato italiano del digitale, con Amazon che cresce in maniera sempre più evidente (e chi vi dice il contrario sta dicendo una bugia).

Magari Mondadori può aver scelto di puntare tutto su Kobo e di tagliare la competizione degli altri store interni, chi può dirlo. Questa scelta però potrebbe avere un senso se Mondadori decidesse di togliere i suoi ebook anche da Kindle Store, da iBookstore e da tutti gli altri siti italiani di e-commerce. Sarebbe una scelta abbastanza costosa in termini di fatturato ma potrebbe avere un senso sul lungo periodo (ma anche no).

Forse la decisione potrebbe essere stata presa da un alto dirigente di Mondadori, stufo di essere rimbrottato da un dirigente di Ultima Books che gli rinfacciava le continue lamentele dei suoi utenti per la pessima qualità degli ebook del gruppo di Segrate.

Anche questa ipotesi però è debole, dato che la scarsa qualità contraddistingue la quasi totalità degli ebook italiani: il mercato è piccolo e quindi anche i big investono poco. Ecco allora che il discorso fatto per Mondadori potrebbe valere per qualsiasi altro editore, grande o piccolo che sia (attenzione, non stiamo parlando di qualità letteraria ma di qualità puramente tecnica).

Quindi come stanno le cose? Nessuno può dirlo, o meglio, tutti possono dirlo: Mondadori ha interrotto il contratto di distribuzione con Ultima Books e basta, tutto qua. Non c’è nient’altro da aggiungere. O forse no, qualcosa c’è.

Da questa piccola querelle infatti il mondo dell’editoria italiana ne esce sicuramente indebolito. Un settore che dimostra di essere ancora un piccolo mondo fatto di particolarismi, di scarsa professionalità e di poca trasparenza. Dopo tutti questi anni siamo ancora il Paese del il pallone è mio e tu non giochi. Siamo l’Italietta.

Destinati sempre più a diventare Provincia dell’Impero.

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