eBook e Audiolibri, la Polonia dichiara guerra ai colossi digitali

Nuova piattaforma polacca per ebook e audiolibri: un’iniziativa degli editori contro i colossi digitali

In Polonia, un gruppo di nove tra i più importanti editori del paese ha avviato le pratiche per la creazione di una piattaforma ebook e audiolibri condivisa, con l’obiettivo dichiarato di migliorare la trasparenza nella vendita dei contenuti digitali e offrire un’alternativa credibile alle piattaforme di terze parti attualmente dominanti nel mercato polacco.

Un progetto ambizioso che punta a ridisegnare il panorama editoriale digitale in Polonia, in un momento storico in cui sempre più lettori si affidano al digitale per accedere a libri e contenuti culturali.

I promotori: editori storici e nomi di riferimento del settore

Tra i promotori dell’iniziativa troviamo editori del calibro di Rebis, Media Rodzina, Muza, Nasza Księgarnia, Prószyński Media, Publicat, Znak, Zysk i S-ka e Dressler Dublin. Si tratta di attori chiave dell’editoria polacca, con un portafoglio vasto e radicamento sul territorio, ma anche con un crescente interesse verso le potenzialità offerte dal digitale.

Questi editori hanno presentato una richiesta formale all’UOKiK, l’autorità polacca garante della concorrenza, per ottenere l’autorizzazione necessaria alla costituzione di una nuova piattaforma digitale condivisa.

Secondo la legge polacca, qualsiasi iniziativa di fusione o collaborazione tra aziende con un fatturato combinato superiore a 1 miliardo di euro a livello globale o 50 milioni di euro sul mercato nazionale deve ricevere il via libera dall’autorità antitrust.

La piattaforma ebook e audiolibri proposta rappresenterebbe, secondo i promotori, non solo una risposta commerciale a un mercato in evoluzione, ma anche uno strumento per rafforzare la concorrenza e garantire maggiore equità nella rendicontazione delle vendite.

Un mercato in crescita, ma segnato da tensioni

A fare da sfondo a questo progetto vi è l’esplosione del mercato degli ebook e degli audiolibri in seguito alla pandemia da COVID-19. Come ha spiegato Monika Szymborska, portavoce di Prószyński Media:

dalla pandemia in poi abbiamo assistito a un aumento significativo dell’interesse per ebook e audiolibri. Il pubblico sta cambiando le proprie abitudini e cresce il numero di persone che predilige la fruizione dei contenuti in formato digitale.

Questa crescita, tuttavia, ha evidenziato anche alcune criticità strutturali, legate in particolare al rapporto tra editori e piattaforme di distribuzione. Molti editori polacchi hanno lamentato scarsa trasparenza nelle rendicontazioni fornite da alcune piattaforme, generando malumori e rotture.

Szymborska non cita nomi specifici, ma è evidente il riferimento alla controversia con Legimi, la principale piattaforma di abbonamento per ebook e audiolibri attiva in Polonia. Negli ultimi anni Legimi ha espanso le sue attività anche all’estero, in particolare in Germania e Cina, ma sul mercato interno ha dovuto affrontare forti attriti con gli editori.

Il caso Legimi: 30.000 titoli ritirati dal catalogo

Secondo quanto riportato dal giornalista Wojciech Szot sul quotidiano Gazeta Wyborcza, lo scorso ottobre numerosi editori polacchi hanno deciso di ritirare circa 30.000 titoli dal catalogo di Legimi destinato alle biblioteche.

Il motivo? L’accusa secondo cui la piattaforma avrebbe offerto alle aziende gli stessi titoli a prezzi scontati, concordati invece solo per il circuito bibliotecario. Una pratica che, se confermata, rappresenterebbe una violazione contrattuale e un danno economico diretto per gli editori e gli autori.

Legimi ha respinto ogni accusa, sostenendo di aver agito nel rispetto degli accordi. Tuttavia, l’episodio ha messo in luce la necessità per molti editori di recuperare il controllo sulla distribuzione e sulla monetizzazione dei propri contenuti digitali.

Una piattaforma editoriale per cambiare le regole del gioco

In questo contesto, la proposta di creare una piattaforma ebook e audiolibri condivisa appare come una risposta strutturata e strategica.

I promotori sottolineano come questa nuova realtà potrebbe portare a un miglioramento della concorrenza, a una maggiore trasparenza nella rendicontazione delle vendite e a una redistribuzione più equa dei ricavi per editori e autori.

Questa piattaforma condivisa tra editori rappresenta una soluzione positiva per tutto il mercato – ha dichiarato ancora Szymborska -. Garantisce trasparenza nei pagamenti e un’offerta ampia e di qualità per i lettori.

Impatto sul mercato europeo dell’editoria digitale

Il progetto dei nove editori polacchi non è solo un’iniziativa locale. La nascita di una piattaforma editoriale gestita direttamente dagli editori rappresenta un precedente importante per l’intera editoria digitale europea.

Sempre più spesso, gli editori si trovano a dover fare i conti con le regole imposte dalle grandi piattaforme tecnologiche, che dettano condizioni economiche e contrattuali difficilmente negoziabili.

L’esperienza polacca può quindi diventare un modello replicabile anche in altri contesti nazionali, dove le problematiche di trasparenza, controllo sui dati e margini economici sono molto simili.

Il ruolo delle normative: l’antitrust a tutela della concorrenza

Fondamentale, in questa vicenda, è anche il ruolo delle autorità garanti della concorrenza. La decisione finale dell’UOKiK sarà cruciale per comprendere se il progetto potrà decollare.

Qualora l’approvazione venga concessa, si tratterebbe di un chiaro segnale politico e istituzionale a favore di una maggiore autonomia degli editori nella gestione del digitale.

Non va dimenticato che la Polonia applica un IVA agevolata del 5% per libri e ebook, un’aliquota tra le più basse in Europa, proprio per incentivare la lettura e l’accesso alla cultura. Un contesto fiscale favorevole che rende ancora più strategica la creazione di una piattaforma editoriale nazionale.

Conclusione: un segnale di cambiamento per l’editoria digitale

La proposta dei nove editori polacchi rappresenta un tentativo concreto di riportare equilibrio nel rapporto tra editori e piattaforme, aprendo la strada a modelli di distribuzione più sostenibili e trasparenti.

Se il progetto verrà approvato dall’UOKiK, potremmo assistere alla nascita di una piattaforma editoriale digitale indipendente, capace di valorizzare il lavoro degli editori, tutelare gli interessi degli autori e offrire ai lettori un accesso più diretto e consapevole ai contenuti digitali.

Per il mondo dell’editoria digitale, in Polonia e in Europa, si tratta di un possibile punto di svolta. Un segnale chiaro: è tempo che anche gli editori si riapproprino degli strumenti con cui i loro contenuti raggiungono il pubblico.

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