Italia: le vendite dei quotidiani continuano a calare e il digitale non sale abbastanza

Le vendite dei quotidiani italiani continuano a crollare, dati drammatici per gennaio 2014. Le crescita del digitale non compensa l’emorraggia inarrestabile del cartaceo

I quotidiani italiani continuano a vendere sempre di meno con le vendite globali che, tra edicola e abbonamenti, a gennaio 2014 sono arrivate a 3,76 milioni di copie al giorno, scendendo dunque sotto la soglia del 4 milioni.

Il dato, se confrontato con quanto accadeva in passato, è sconfortante: al di là del record toccato nel 1990 (6,80 milioni di copie) fino a una decina d’anni fa si vendevano comunque in media 2 milioni di copie in più al giorno.

Personalmente credo sia il momento di smetterla di parlare di crisi, di internet, di digitale, di strategie editoriali poco intelligenti sia a livello politico che imprenditoriale: mettetevela via, ormai è finita un’epoca. Non si tratta semplicemente di resistere alla crisi o di adattarsi alla nuova situazione, si tratta di rendersi conto che il mondo è definitivamente cambiato.

Non ha più senso parlare di contenuti, bisogna iniziare a ragionare sui formati: tu puoi scrivere il contenuto più bello del mondo, ma se lo pubblichi su un giornale di carta di qui a breve non lo leggerà nessuno. E’ già successo nella musica, nel cinema: tu puoi incidere l’album più bello di tutti i tempi, ma se lo pubblichi solo in vinile verrà ascoltato da pochissime persone; puoi produrre il più grande capolavoro cinematografico di sempre, ma se lo pubblichi in pellicola solo in pochi potranno vederlo.

Le grandi strutture editoriali devono iniziare a ragionare in termini di formati, il contenuto arriva di conseguenza. Si tratta di un’affermazione forte, provocatoria e rivoluzionaria, ma non venitemi a dire che fino ad oggi il contenuto è stato al primo posto nella testa dei gruppi editoriali, perché non è così. Prima del contenuto venivano i favori e gli scambi politici, la pubblicità e il marketing, i favori e gli scambi di lobbies, e poi, forse, il contenuto.

Oggi deve cambiare tutto, la priorità deve essere quella di ragionare sul formato. Anche perché il contenuto dipende direttamente dal formato, quindi parlare in termini di formato significa già ragionare in termini di contenuti.

Il digitale continua a crescere anche in Italia, ma complessivamente i numeri sono ancora troppo bassi per compensare le perdite enormi del settore cartaceo. La vendita dei quotidiani via digitale ha segnato infatti un +12% complessivo, ma come abbiamodetto non basta.

Lascia un commento