Marketing, pricing e premi letterari nell’era del digitale

Come sempre quando si assegna un premio letterario in Italia le polemiche si sprecano, e anche il Premio Strega 2012 non ha fatto eccezione: doveva vincere Trevi, no è giusto che abbia vinto Piperno, i grandi editori fanno il bello e il cattivo tempo allo Strega (e al Campiello), ecc. ecc.

Di tutte queste polemiche, francamente, mi interessa davvero poco: ormai è cosa nota che premi di questo tipo non hanno alcun reale valore letterario ma sono potentissimi strumenti di marketing: vincere un premio fa vendere (i soliti bene informati dicono che uno Strega possa raddoppiare le copie), punto.

Sono convinto comunque che non sia tanto il premio in sé a far vendere, di quello importa poco o niente (io propendo più per il niente) alla massa di lettori deboli che è quella che alla fine decreta il successo commerciale di un libro, quello che fa vendere è tutta la discussione sulla stampa generata dal premio e dalle polemiche (è chiaro che anche Trevi, pur non avendo vinto lo Strega, venderà di più nelle prossime settimane).

Quello che però è interessante notare è la strategia adottata da Mondari negli store digitali per lanciare “Inseparabili”, il romanzo di Piperno: va detto subito che l’ebook non era mai andato granché bene né su Amazon né su iBooks, i due store leader del settore in Italia (e non solo).

Del resto Mondadori lo vendeva a 9.99, cifra assurda per un ebook e infatti il titolo aveva raggiunto la top10 dei grandi store online soltanto durante l’operazione promo a 1.99 (e appena il prezzo era tornato a 9.99 il titolo era scomparso dalle classifiche).

In occasione del premio però Mondadori ha proposto l’ebook di nuovo a 1.99 : il prezzo molto più allettante unito al nome di richiamo dell’autore e alle discussioni sullo strega l’hanno subito fatto salire in classifica, cosa più che normale.

Ma qui arriva il bello: Piperno vince lo Strega e… tac!, l’ebook di colpo torna a costare 9.99 e in più sulla copertina compare la “fascetta digitale” con la vittoria allo Strega.

A questo punto però il titolo ha già venduto molto in digitale, su iBooks e su Kindle Store è entrato in top10, e quindi continua a vendere (questa volta però a 9.99) beneficiando delle copie già vendute che, banalmente, fanno numero, ma anche di tutta la campagna stampa successiva al Premio Strega.

Insomma una strategia di marketing semplicemente perfetta che è riuscita a far vendere un bel po’ di copie ad un ebook che altrimenti languiva ai piani bassissimi delle classifiche di vendita e che dimostra, particolare molto più interessante, come il digitale offra possibilità assolutamente inedite anche dal punto di vista della promozione letteraria e delle strategie di marketing.

Rendersi conto di aver sbagliato un prezzo e avere la possibilità di correggerlo in tempo reale è un’opportunità incredibile per gli editori, e in molti stanno dimostrando di aver subito capito come muoversi in digitale: l’esempio arriva anche da Newton Compton che vendeva l’opera omnia di Sherlock Holmes in ebook a 4.99 senza ottenere grandi risultati di vendita: ha abbassato il prezzo a 2.99 e ora l’ebook sta vendendo alla grande.

Nota a margine: tutto questo non ha minimamente scalfito il dominio incontrastato di “50 sfumature di grigio” in tutte le classifiche di vendita digitali, titolo che sta spopolando e che, a naso, sta facendo registrare numeri mai visti nel mercato digitale italiano (non oso immaginare il cartaceo).

Ma di questo parleremo un’altra volta…

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