Editoria, Amazon domina il mercato digitale italiano

In Italia mercato digitale vale 120-150 milioni: Amazon detiene il 60% della quota ebook e l’80% di quella dell’audiolibro (grazie a Audible).

I dati lasciano poco margine di discussione: Amazon domina incontrastata il mercato editoriale digitale italiano con una quota di mercato del 60% per quanto riguarda gli eBook e con l‘80% per quanto riguarda gli audiolibri (grazie ad Audible, società che fa parte del gruppo Amazon).

Per quanto riguarda il valore complessivo del mercato editoriale digitale italiano (ebook e audiolibri), parliamo di una cifra compresa tra i 120 e i 150 milioni di euro.

Javier Celaya, founder di DosDoce, ha infatti raccontato su LinkedIn i numeri emersi durante l’incontro che si è tenuto al ReadMagine 2024 e a cui hanno partecipato Raúl Pérez, Head of Digital (ebook and audiobook) del Grupo Planeta; Stephanie Simonin, Audio Business Strategy IP e Brand Development di Bayard; Alessandro Magno, Chief Digital Officer del Gruppo Feltrinelli (l’incontro era moderato da Marco Ferrario di Bookwire Italia).

Posizione dominante

Si parla di “posizione dominante” quando un’azienda detiene una quota di mercato pari o superiore al 40%. C’è dunque il rischio concreto che ci si ritrovi di fronte a una situazione di abuso di posizione dominante, soprattutto se si considera che Amazon gioca ad entrambi i lati del tavolo, con il doppio ruolo di editore e distributore (pratica peraltro molto diffusa nel mondo editoriale…)

Al di là delle implicazioni legali ed economiche della questione emerge un dato significativo, e cioè che ancora una volta Amazon ha saputo muoversi meglio di ogni altro sfruttando le enormi potenzialità del suo ecosistema.

E va riscontrato anche il fallimento, se così si può chiamare, di Storytel, che non è riuscita a ritagliarsi una quota di mercato significativa come invece sta facendo in altri mercati.

Un sistema editoriale miope

Resta da sottolineare infine la tradizionale miopia degli editori italiani che, a fronte di liquidità immediata, hanno consegnato il mercato dell’audiolibro interamente nelle mani di Amazon.

Tutti i big player hanno preferito mangiare l’uovo oggi consegnando il pollo di domani a Jeff Bezos e soci. Prepariamoci già a sentire i peana di dolore dell’AIE e dei nostri editori che invocheranno aiuti di stato quando si renderanno conto che Amazon ha fagocitato l’intero sistema, minimizzando le revenues in maniera praticamente insostenibile.

Si ripete dunque in maniera sistematica lo stesso errore fatto già in tanti altri settori, con la sconfortante impressione che non si impari mai nulla dalle esperienze passate.

“Fallisci bene, fallisci meglio”… con i soldi degli altri

C’è da dire che da anni in editoria si assiste a un fenomeno molto curioso, ovvero quello di manager che collezionano buchi su buchi, fallimenti a ripetizione, ma poi riescono sempre a piazzarsi su poltrone importanti.

Te li ritrovi lì a pontificare, a spiegarti come funziona il mondo dell’editoria, cosa è giusto e cosa è sbagliato, chi sono i buoni e chi i cattivi, cosa bisogna e cosa non bisogna fare. Evidentemente seguono tutti la famosa massima “fallisci bene, fallisci meglio” di Samuel Beckett. Solo che, ovviamente, lo fanno sempre e solo con i soldi degli altri.

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