Sono stati digitalizzati i primi 1.500 volumi della Biblioteca Leopardiana, volumi disponibili nel Catalogo On-Line Opac.
La Biblioteca Leopardiana è uno dei luohi più magici in cui possiate andare. Ho avuto la fortuna di visitarla qualche anno fa e sono rimasto schiacciato dalla bellezza di un luogo che trasuda vita, emozioni, storia.



In quel luogo infatti Giacomo Leopardi trascorse gli anni della sua formazione letteraria, anni che purtroppo lo minarono nel fisico come scrisse più tardi il poeta:
[…] io mi sono rovinato con sette anni di studio matto e disperatissimo in quel tempo che mi s’andava formando e mi si doveva assodare la complessione.
È con grande piacere quindi che ho letto la notizia che parla dell’avvenuta digitalizzazione dei primi 1.500 volumi della Biblioteca Leopardiana, che in tutto contiene circa 20.000 opere di un periodo compreso tra il XVI e il XIX secolo.
L’intervento è stato realizzato a cura della Soprintendenza archivistica e bibliografica (Sab) delle Marche, dal soprintendente Benedetto Luigi Compagnoni e del rup, responsabile unico di progetto, Rosangela Guerra.
Un tesoro rivelato
Un intervento finanziato dalla Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore del ministero della Cultura, che ha consentito la catalogazione informatizzata di questo primo nucleo di libri, facendo capire come la biblioteca si è formata, grazie soprattutto agli acquisti del conte Monaldo, padre del poeta, arricchita dai lasciti di studiosi e vari familiari.
I volumi oggetto di catalogazione informatizzata sono ricercabili sul Catalogo On-Line Opac (On-Line Public Access Catalogue), alla pagina web Biblio Marche Sud Catalogo unificato delle Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Un vero e proprio tesoro finalmente accessibile agli studiosi ma anche ai semplici appassionati.
La digitalizzazione inoltre preserva i volumi antichi della Biblioteca Leopardiana che, proprio grazie alla consultazione online, non corrono il rischio di essere rovinati o danneggiati e, al tempo stesso, sono consultabili da utenti di tutto il mondo.
Gli utenti possono visualizzare anche la notizia relativa all’edizione francese di Gaspard Guillard de Beaurieu, L’élève de la nature par m. Beaurieu (Parigi 1793), non presente nel catalogo nazionale della Biblioteca di Francia.
Una biblioteca unica al mondo
La Biblioteca Leopardiana è eccezionale per l’unicità delle opere che testimoniano il periodo storico il contesto culturale in cui Monaldo ha operato e vissuto. Alcuni volumi risultano appartenuti a 54 soggetti diversi prima di giungere a Recanati.
A causa della soppressione napoleonica di istituti religiosi sono confluiti nella biblioteca leopardiana esemplari che il conte Monaldo poté acquistare dalle ricche biblioteche di conventi e insediamenti religiosi del territorio locale e nazionale, come dalla Congregazione dei Passionisti di Recanati e vari collegi di gesuiti, da Loreto a Roma.