RCS sbarca su iPhone e intanto l’Editoria Italiana continua a boicottare iBooks e Amazon

Questa la notizia battuta dall’Ansa venerdì: La libreria online LibreriaRizzoli.it e’ da oggi disponibile anche su iPhone. Si completa cosi’ la presenza su tutti gli eReader e smartphone in commercio. Fra gli oltre ottomila eBook forniti, anche “Storia della mia gente” di Edoardo Nesi, vincitore del Premio Strega 2011. Lo ha annunciato pochi giorni fa Rcs. Per la presentazione della versione per iPhone, Libreria Rizzoli.it offre a i suoi clienti due eBook gratis a fronte di un acquisto di quattro e “Storia della mia gente” di Nesi a un prezzo speciale. 

A questo punto ci si inizia a capire perché iBook, il meraviglioso store di Apple dedicato agli ebook, in Italia non riesca a partire. Per gli utenti italiani infatti su iBooks non è possibile acquistare libri, ci sono soltanto quelli in dowload gratuito che, naturalmente, sono tutte opere “classiche” e liberi da diritti d’autore. Crediamo che sia ormai evidente come i grossi editori italiani infatti stiano facendo ostruzione in tutti i modi per impedire che iBooks diventi anche da noi un vero store di libri digitali, come del resto sta succedendo anche per Amazon.it che, guarda caso, non vende ebook.

Come al solito quando si aprono nuovi mercati il nostro Paese brilla per difesa ad oltranza dei privilegi acquisiti a discapito delle leggi di mercato e della libertà del consumatore. Ma la miopia strategica dei grandi editori italiani è destinata ad essere scardinata dal tempo e dal mercato.

Nei primi anni ’90 l’industria musicale ha perso in maniera imbarazzante la grande opportunità offertagli dal digitale, con risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti: gli editori anglosassoni sembrano aver imparato la lezione e si stanno comportando in maniera molto diversa con gli ebook, potenziando al massimo il mercato digitale.

In Italia invece succede l’opposto: ebook con prezzi folli, pochissimi titoli a disposizione, assurde forme di protezionismo e vani tentativi di boicottare il mercato e i grandi store online. Evidentemente qualcuno non ha imparato la lezione.

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